Giuseppe Bizzi, consigliere comunale di Parma, ha iniziato a scrivere resoconti-commenti dal consiglio comunale.
Di seguito, quello relativo all'ultimo consiglio.
Chi fosse interessato a essere inserito nella mailing list per riceverlo, può scrivere direttamente a
giubizzi@gmail.com
Lettera dal Consiglio 2
Eccoci,
seconda lettera dal consiglio che si è svolto giovedì, terminando a
tarda sera.
Prima, però, un invito.
Mi piacerebbe caratterizzare il mio impegno di consigliere comunale,
oltre che nell'azione amministrativa, anche contribuendo a incontri di
confronto politico, utilizzando a questo scopo il gettone di presenza
che così può diventare gettone...
di partecipazione!
Il primo appuntamento è per mercoledì 26 settembre alle 21,
nella sala riunioni della Corte solidale Anna Micheli (dove abito), a
Panocchia, strada Quercioli 152 (partendo dalla piazza del paese, ci si
lascia il circolo Arci Ciclone alle spalle, si attraversa la piazza
imboccando per qualche centinaio di metri strada Quercioli: si entra nel
primo cortile
a destra dopo il cartello di fine Panocchia).
Parleremo
di primarie.
Non partendo dai posizionamenti personali, come sembra andare per la
maggiore, ma dall'Italia.
Ci domanderemo quali priorità vediamo per il nostro Paese, quale Pd e
centrosinistra meglio saprà affrontarle.
Sono convinto della necessità del confronto collettivo, prima di ogni
decisione personale.
Non ci saranno esperti né conclusioni, ma cinque minuti ciascuno per
intervenire: ho chiesto a sei amici di rompere il ghiaccio, poi spazio a
tutti.
Vi
anticipo già il secondo "gettone di partecipazione": un
incontro-aperitivo con Arturo Parisi, venerdì 5 ottobre, dalle 18 alle
20.30, al Caffè Letterario di viale Fratti (arriverà
invito specifico).
E ora veniamo agli spunti dal consiglio.
Debito e dimissioni (mancate)
Partirei
dal grande assente: il debito.
Dalla caduta della giunta Vignali è stato al centro del dibattito
(giustamente!), poi dall'avvio di questa amministrazione non se ne sa
più nulla.
Se non da frasi riportate qui e là sui giornali: l'assessore
Alinovi ha detto che se le banche non fanno credito si va al default,
Capelli (assessore al bilancio!) che siamo sull'orlo del baratro...
Ma in consiglio tutto tace, anzi.
La seduta del 13 settembre che doveva essere dedicata alla relazione
Ciclosi e alla situazione dei conti del Comune è stata rinviata al 25 e
poi ancora al 9 ottobre perché Capelli ha detto di non essere pronto.
Dall'Olio ha chiesto se almeno non ci fosse qualche novità sul pagamento
dei fornitori rispetto a quanto detto a luglio.
Silenzio.
Intanto escono tensioni fortissime tra lo stesso Capelli e Barbara
Piermarioli, presidente di Stt (la super - si fa per dire - holding
delle partecipate) che accusa l'assessore di scavalcarla.
Iotti ha chiesto al sindaco di dire chiaramente quali presidenti delle
società partecipate godano della sua fiducia (la Piermarioli è stata
nominata da Ciclosi).
Sicuramente
non gode più della fiducia della maggioranza Villani come
vicepresidente
di Iren.
La famosa cena segreta col sindaco non deve essere andata molto bene.
Né ha portato gran fortuna ai partecipanti, se consideriamo che c'era
anche Favia...
Mallozzi ha chiesto per l'ennesima volta le dimissioni di Villani a nome
del gruppo 5 stelle.
Fatto sta che Villani è ancora lì e non si sa se pesino di più il suo
attaccamento alla poltrona (e allo stipendio) o la mancanza di
autorevolezza della maggioranza.
Folli comunque annuncia azioni legali.
Chieste dai 5 stelle anche le dimissioni di Viero da amministratore
delegato di Iren, in considerazione
delle condanne avute dalla Corte dei conti in suoi precedenti incarichi.
Che succede al Regio?
E
veniamo al Teatro Regio.
Dopo l'uscita dal cda della Camera di commercio e della Fondazione
Monte, il sindaco, che presiede la Fondazione del Regio, ha nominato due
persone di sua fiducia per completare i cinque componenti (sulla
ratifica dell'atto ci siamo astenuti).
Con questo nuovo assetto è stato approvato ieri il nuovo statuto, che
porterà alla nomina della nuova dirigenza dopo la negativa gestione
Meli, sostenuto dalla precedente amministrazione,
che ha portato - ha detto Pizzarotti - a 6 milioni di debiti di cui 3
verso fornitori che hanno fatture non pagate anche da due anni.
Vescovi per il nostro gruppo ha espresso la soddisfazione per il taglio
con il passato, insieme alla necessità di aprire una fase di costruzione
di ponti, visto che il Regio è un bene di tutta la città.
Ora il Comune è solo (i soci usciti lo hanno accusato di scarso
coinvolgimento su Festival Verdi e nuovo statuto).
La prima mossa, emersa in Consiglio dalla segnalazione di Pelllacini
(Udc), non è stata brillantissima per opportunità
e trasparenza: l'attuale segretario generale della Fondazione Toscanini
(alla cui orchestra sono state affidate le due opere del Festival già
assegnate all'orchestra del Regio) sta esaminando i conti del Regio su
incarico del Sindaco (che, messo alle strette, ha dovuto ammetterlo).
Scuola, salta Giocampus.
Educativi, cambiano i regolamenti
Quando
si tratta di collaborare e gestire tavoli, la maggioranza non brilla.
Ne è una prova clamorosa la sospensione di Giocampus Scuola, sostenuto
da un'alleanza educativa composta da Comune, Università,
Coni, Cus, Ufficio scolastico provinciale e Barilla.
60 ore di educazione motoria per tutte le scuole primarie della città
(7000 ragazzi, dalla prima alla quinta), percorsi di educazione
alimentare in classe e in Academia Barilla (dalla terza alla quinta), 50
studenti con disabilità seguiti con lezioni specifiche, 70 istruttori
impiegati.
Il tutto senza costi aggiuntivi per le famiglie.
Perché il Comune sia riuscito in 15 giorni (il 31 agosto scadeva la
convenzione) a fare saltare un progetto che ha mosso i primi passi 11
anni fa, il sindaco non l'ha spiegato (ho
presentato un'interrogazione e una comunicazione urgente), ma ha detto
che il discorso è ancora aperto.
Piccolo dettaglio: intanto le scuole sono cominciate...
Un'altra
interrogazione che ho presentato era per segnalare le criticità nel
regolamento in base al quale si formano le graduatorie per l'accesso ai
servizi.
Il vicesindaco Paci ha detto che sarà rivisto
il regolamento, vedremo come.
C'è poi il tema dei controlli sulle autocertificazioni che determinano
il punteggio, oggi ancora scarsi per numero (meno del 10%) e troppo
blandi per sanzioni (viene semplicemente corretto il dato non
corrispondente al vero, senza nemmeno l'esclusione dal servizio).
Centro commerciale a 5 stelle
Discussione
finale sulla licenza concessa dalla giunta per realizzare nell'ex
kartdromo di San Pancrazio 9000 metri quadrati per attività commerciali,
direzionali, terziarie, ricettive.
Per ora la certezza è sulla
Decathlon (3250 metri in tutto), catena di ipermercati sportivi.
Pensare che al primo punto delle linee programmatiche del sindaco sul
commercio si legge: "Stop alla concessione di nuove autorizzazioni per
la costruzione di centri commerciali".
L'assessore Alinovi ha detto che è un progetto ereditato nel quale non
si ritrovano, ma non concedere la licenza avrebbe voluto dire esporsi a
ricorsi certi.
Ha ammesso però che non si è nemmeno provato ad aprire un tavolo (eh
daje coi tavoli mancati o saltati!) con i soggetti interessati.
Non solo, ma Iotti e Dall'Olio
hanno fatto notare come non si sia nemmeno provato ad introdurre
correttivi ambientali, recependo semplicemente il progetto così come
ricevuto dalla precedente amministrazione.
Non si parla di accordi con il centro commerciale per ridurre i rifiuti
prodotti e migliorane la differenziazione, il negozio dal punto di vista
estetico sarà una scatola, il parcheggio sarà senza ombra, senza
pensiline con pannelli solari, senza prese di corrente per auto
elettriche...
insomma tutto roba old old style.
Naturalmente, abbiamo votato contro.
Che hanno detto i 5 stelle?
Che votavano a favore del progetto (insieme a Pdl, Udc e Civiltà
parmigiana!) per senso di responsabilità, perché volevano evitare di
portare danni economici ai cittadini.
Un problema che sull'inceneritore (che ha ben altri ordini di grandezza
per la richiesta di danni) non si pongono.
Certo, ha detto Furfaro dei 5 stelle, "ma il centro commerciale non
provoca gli stessi morti".
E ha aggiunto: "capiamo la contraddizione rispetto alle nostre linee
programmatiche".
Conclusione del capogruppo Bosi: "Abbiamo scelto di andare contro
i nostri principi".
Voilà, la rivoluzione è servita.
Stasera non ditelo a Grillo...
Giuseppe Bizzi
www.giuseppebizzi.it