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frapem il
6 ottobre 2011
Tempo fa il Presidente del consiglio si lamentava che il sistema politico non lo lasciava lavorare, per fortuna, direi, essendo disastroso e liberticida quel poco che è riuscito a fare. Oggi il Presidente della Repubblica dice di operare in condizioni difficili. Le due maggiori cariche dello stato denunciano i limiti del sistema politico ma nessuno si decide a cambiarlo. Occorre uscire dall'ambiguità. O si torna ad un sistema politico parlamentare, o si approda ad una vera repubblica presidenziale. Il superamento delle ideologie, la necessità di velocizzare l'azione di governo consiglierebe di passare alla seconda ipotesi. Ma stante le cose, cioè questa classe dirigente di centro, di destra, e di sinistra obesa privilegiata, corrotta e affollata, non se ne farà nulla. E intanto Napolitano piange sulle quattro donne morte in uno scantinato dove lavoravano per meno di quattro euro al mese.. Ma sono lacrime di coccodreillo visto l'entità del suo stipendio, della sua prossima pensione, e del costo del Quirinale, ancora più enorme dati i piccoli poteri che può esercitare, e vista infine, l'allergia al sacrificio dei politici in questa fase di crisi tremenda. Lo stato italiano costa ai suoi sudditi ottocento miliardi l'anno.. il più costoso d'Europa e del mondo. E per questo dovrebbe piangere Signor Presidente.
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