Dopo il nubifragio che ha colpito la città di Reggio Calabria venerdì sera si contano i danni stimati dal Comune, in oltre sei milioni. E oggi il comune avvierà le procedure per chiedere al Governo centrale lo stato di calamità naturale. Ad annunciarlo è stato il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa che nella giornata di ieri, con il supporto dei tecnici comunali, ha effettuato l’ennesimo sopralluogo nelle zone più colpite dal maltempo.
A soccombere sono state soprattutto le periferie di Archi, Gallico, Salice, Rosalì e San Brunello.
Il primo cittadino Raffa, ha deciso di avviare un approfondimento tecnico-amministrativo per stabilire se i danni provocati dal maltempo siano riconducibili all’eccezionalità dell’evento, oppure se dovute anche ad inefficienze tecniche e all’utilizzo non corretto del territorio.
Intanto per tutta la giornata di ieri l’unità di crisi, voluta coordinata da Raffa, di concerto con la Prefettura, ha effettuato sopralluoghi nelle zone colpite dal nubifragio, assumendo provvedimenti urgenti per fronteggiare i danni.
A Pettogallico i vigili del fuoco hanno dichiarato un’abitazione inagibile e un nucleo familiare composto da sei persone è stato fatto sgomberare. Gli occupanti dell’immobile, a spese del Comune, hanno trovato ricovero presso un appartamento privato del quartiere. Gli interventi sul territorio proseguiranno anche oggi per il totale ripristino delle reti idrica, fognaria e stradale.
I residenti delle zone più colpite restano comunque sul piede di guerra. Nel mirino i ritardi degli interventi della macchina organizzativa. “Anche il capo della protezione civile Guido Bertolaso si è complimentato con noi per come è stata gestita l’emergenza - ha detto il sindaco facente funzioni - in poco tempo abbiamo reso percorribili tutte le strade del territorio, dando risposte immediate alla cittadinanza”.
Ora nel mirino ci sarebbe l’Enel in quanto in diverse zone il black out è durato anche ventiquattrore provocando disagi per ammalati ed esercizi commerciali. A San Brunello anche la farmacia è stata costretta a chiudere i battenti per una giornata.
Fonte: il Quotidiano della Calabria
6 settembre 2010