
Mio intervento al Consiglio Comunale di Calderara del 09.06.2010
Come non dire no a questa manovra che definire classista è poco. Una manovra assente di misure mirate alla ripresa economica e caratterizzata dall’accanimento contro lavoratori del pubblico impiego e non solo.
Una manovra fatta di tagli che colpiscono i più deboli, molti servizi a rischio sopratutto nei piccoli comuni.
Si tratta, insomma, di una manovra che non serve a migliorare gli obiettivi del triennio 2010-2012 quindi – diciamolo subito - non ha a che vedere con la crisi greca. Anzi, dimostra che è una manovra resa necessaria da due anni di errori e di scelte politiche di carattere elettorale. Per il Governo prima la crisi non c’era, poi era passata velocemente, adesso siamo dove siamo!!
Davanti a questo finto ottimismo oggi si pagano le conseguenze delle scelte del governo che nei fatti non sono state capaci di sostenere lo sviluppo. Sono questi i conti non in ordine che l’Europa ci chiede di riportare in ordine come ha gridato a gran voce il Segretario Bersani.
Siamo di fronte ad una manovra che non ha alcun elemento di equità fatta di tagli indiscriminati e priva di riforme strutturali, per di più di una manovra fortemente centralista proprio mentre si parla in maniera propagandistica di federalismo. Tagli, pesanti tagli, a Regioni Province e Comuni! E meno male che qualche consiglio fa il Consigliere Girotti mi invitava a ritirare l’ODG, da me presentato, sul patto di stabilità che affrontava anche il tema dei trasferimenti per un allora imminente e paventato cambio di direzione di Tremonti (secondo il Gruppo Pdl di Calderara).
Dunque, tagli ai trasferimenti che colpiranno studenti, lavoratori, piccole imprese e pensionati.
Secondo i dati ANCI-IFEL, quindi no secondo il Centro sinistra come sostiene il Consigliere Girotti che anche oggi ha definito strumentale questa discussione, il taglio dei trasferimenti sarà di 92 milioni di euro in 3 anni: 20 milioni per il 2011 e 72 per il biennio 2012-2013. Il che significa che, per l'anno prossimo, considerando proprio i vincoli del Patto di stabilità interno, viene diminuita la possibilità di azione degli Enti locali. Ci saranno meno risorse destinate alle politiche sociali e di bilancio per la crisi. Una manovra, quindi, che fa pagare la crisi alle fasce sociali più deboli (tanto per cambiare), lasciando intatte le grandi rendite finanziarie. Per questo diciamo no a questa che a tutti gli effetti risulta essere una manovra iniqua ed ingiusta. Si pensi che, per quanto riguarda noi, l'ANCI Emilia-Romagna ha calcolato che il taglio dei trasferimenti ai Comuni sarà di 30 euro per abitante nel 2011 (che per Calderara significano circa 400.000 euro) e 52 euro per abitante nel 2012 e nel 2013. Il che, per la Regione, significa 115 milioni in meno ai Comuni con più di 5000 abitanti nel 2011 e 380 milioni in meno per il 2012-2013. Complimenti, d’altronde era intuibile il piano e noi lo avevamo subito denunziato (altro che strumentalizzazione).
Berlusconi e Tremonti, per la prima volta in due anni di governo dell’ottimismo, pronunciano la parola “sacrifici”. A dire il vero ostentano anche oggi ottimismo mentre sono “costretti” a leggere che saranno necessari sacrifici. Della serie, tanto il paragone è calzante più che mai, armiamoci e partite.
Berlusconi chiede al Paese di resistere e sacrificarsi senza ricordarsi che in questo periodo lui solo e una cricca di affaristi sono stati gli unici ad arricchirsi mentre l'Italia scivolava nel baratro. Il reddito di Berlusconi del 2009 è stato di 23.057.981. L'anno precedente era di 14.532.538!
Ecco perché la crisi non c’è mai stata!
Grazie
Giampiero Falzone
Consigliere Gruppo Centro Sinistra per Calderara