contributo inviato da
salvatore1 il
16 febbraio 2010
Anche io sono fra quelli contenti per l'addio della Binetti. La differenza con gli altri (la maggior parte) è che io sono contento per il partito (in cui si accorcia la forbice fra posizioni troppo, troppo distanti), ma anche per lei che trova una collocazione più giusta nell'UDC. C'è da chiedersi caso mai perché si fosse iscritta al PD. Nel PD restino e siano protagonisti i "cattolici adulti" come Bindi, Castagnetti, Parisi (che hanno detto cose sagge sulla fuoriuscita della Binetti) e che intendono il cattolicesimo come un lievito e non come un ghetto. Del tutto fuori luogo ed incostituzionali mi sembrano le richieste di dimissioni da parlamentare. La Binetti avrebbe tradito gli elettori che l'hanno votata nel PD?. L'articolo 67 della Costituzione recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione e esercita il suo mandato senza vincolo di mandato". Qualcuno propone di abrogarlo. Stupidaggini. La Costituzione è più saggia dei suoi critici da strapazzo. Anche in questo caso, assicurando utile autonomia al parlamentare rispetto al partito. In linea di principio la Binetti può sostenere che le sue idee continuano ad essere quelle dei suoi elettori che oggi potrebbero non votare più un PD senza Binetti. Per me, laico - anzi ateo - comunista e democratico onore delle armi alla Binetti, persona per bene ed impegnata (a differenza di altri che magari restano nel PD). Onore delle armi, benché sia terrorizzato della sua possibile vittoria contro il diritto di essere lasciato morire. A proposito di amalgama (fra culture amalgamabili o comunque compatibili), sogno un futuro prossimo con Bindi, Bonino e Vendola a contendersi Presidenza della Repubblica e Presidenza del Consiglio. Non facciamoci male.
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