Le principali metodologie
di lavoro della protezione civile
Dall’unità d’Italia ad
oggi, il ciclo di lavoro della Protezione Civile (PC) si è evoluto passando
progressivamente da un’impostazione di tipo sequenziale (di seguito denominata
metodo della linea) ad una impostazione di tipo circolare (di seguito
denominata metodo del cerchio). Ci pare opportuno, prima
di descrivere l'evoluzione che la
PC ha subito nel tempo, fornire una sintesi delle due
principali metodologie su dette (la linea e il cerchio).
La metodologia del
trinomio: la reazione alla catastrofe (o metodo della linea)
L’organizzazione di PC del
nostro Paese, dall’unità d’Italia fino agli anni ’80, si è sostanzialmente basata
sul concetto meccanicistico di causa–effetto: a fronte di un evento conclamato
(terremoto, alluvione, eccetera) vi è la reazione dello Stato che invia
soccorsi (organizzati solo in parte).
Quest’approccio
metodologico implica che l’unica azione intrapresa sia quella sintetizzata dal
trinomio «Catastrofe => Soccorso => Ricostruzione» (da qui il concetto di
"linea", in quanto azione sequenziale con un inizio e una fine). Nel
tempo di latenza o d’intervallo tra un fenomeno e l’altro, ci si limita ad aspettare
gli eventi (o criticità), ai quali si risponde sempre con lo stesso modo:
nomina di un commissario straordinario, invio dei soccorsi, aiuto alla
popolazione superstite e ricostruzione. La tipologia d’azione del
metodo della linea è di tipo passivo, riconducibile allo schema d’azione di
difesa civile.
Gli elementi portanti della metodica del trinomio sono:
- il commissario straordinario;
- una struttura finalizzata per l’intervento;
- la tipologia di organizzazione (meglio
predisposizione) del soccorso: semplici elenchi di materiali, uomini e
mezzi;
- la cristallizzazione della delega all'esperto.
La nomina del commissario
straordinario è l’ azione che più delle altre caratterizza la metodica del
trinomio. Essa, tranne una breve pausa nel 1925, è sempre stata applicata senza
soluzione di continuità fin dal terremoto del 62 d.C. verificatosi nella zona
vesuviana, per il quale Nerone –secondo una romanzata lettura di quel lontano sisma -
nominò Clemente come suo commissario, il quale fu inviato nell'area calamitata
per censire danni e provvedere in merito.
Nel tempo si è affinata la
modalità di individuazione e autorizzazione ad esercitare questa carica. Oggi
non si nomina più un Commissario Straordinario sic alter ego in quanto tale
figura, come previsto dal Decreto Legislativo n.245/2002, coincide con il Capo
Dipartimento della PC che assume tale carica ancor prima della proclamazione di
pubblica calamità da parte del Consiglio dei Ministri.
I Commissari ad acta per i
disastri rappresentano simbolicamente lo
Stato che reagisce; essi assumono sugli scenari poteri straordinari e spesso
extragiudiziali.
La struttura finalizzata
per l’intervento esiste nel nostro Paese da molti anni. Augusto, ad esempio,
per proteggere la comunità istituì i “pompieri imperiali”, all’inizio del
novecento a livello comunale operavano i civici pompieri, che divennero poi
corpo provinciale e poi nazionale, oggi abbiamo il corpo nazionale dei vigili
del fuoco.
Nel periodo che intercorre
tra un evento e l’altro, l’organizzazione del soccorso consiste unicamente
nella semplice stesura di elenchi di materiali, di uomini e di mezzi da
utilizzare e di quant’altro necessario alle operazioni di soccorso e nella
predisposizione di magazzini per lo stoccaggio del materiale. Fin dal 1926 si
sono redatti (con forme diverse di gestione) elenchi di materiali, mezzi e
uomini per il soccorso. Il Regio Decreto del 1926 stabilì che questi elenchi
dovevano essere predisposti, aggiornati annualmente e trasmessi ai Ministeri dell’Interno
e dei Lavori Pubblici. Negli anni ’70 del secolo scorso, questi elenchi saranno
informatizzati e denominati “piano Mercurio” da parte delle Prefetture.
La "delega
all'esperto" implica il riconoscimento unicamente allo Stato (o chi per
esso) della capacità ad affrontare e risolvere il problema.
Il metodo della linea
quindi definisce un’impostazione di PC tipo verticistico, che vede un
territorio e un cittadino passivi e uno Stato che ad evento accaduto si cala
sul territorio con poteri straordinari senza ricercare il contatto con il
territorio stesso; ciò che emerge è solo la figura autoritaria del Commissario
Straordinario.
......alla prossima puntata, a venerdì....