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Il cretinismo dell'anti-politica danneggia come la Casta
contributo inviato da
valeriopieroni
il
12 giugno 2009
Beppe Grillo
come comico è ancora
credibile
,
come "responsabile della proposta di iniziativa popolare per la nuova legge elettorale"
è esilarante
.....ma come politico
è penoso
.
Basta però fare un giretto su
quel suo blog-spazzatura
per accorgersi subito che si tratta di un punto di incontro
per sciacalli
e
calunniatori di professione
. E la cosa più "comica" è che i suoi moderatori sono i primi responsabili di quello che avviene là dentro.
Infatti potete ben stare sicuri che
dai ladri non ci salveranno i cretini
. Come molti di voi, anch'io vedo con favore la crescita nel Paese della
rivolta contro gli abusi e i
privilegi di Palazzo, e non mi spaventa l'antipolitica né il populismo
. A volte serve, l'ho scritto più volte.
Ma
sull'onda
di Beppe Grillo
,
di Travaglio e de
La casta
, il libro di Stella e Rizzo,
sta montando sempre di più una controfigura dell'antipolitica che
è
l'anti-intelligenza
, una forma di
cretinismo
mediatico-giudiziario che addita falsi bersagli e stupidi obiettivi da rimuovere con una ventata di
giustizialismo idiota
.
Per esempio
è
una demenza la proposta, che Grillo ha ribadito mercoledì scorso in Senato, di stabilire un tetto di due legislature ai parlamentari.
Mille, infatti, sono gli abusi e i privilegi dei parlamentari da cancellare, ma chiedere che la politica diventi un po'
come il servizio militare in Svizzera
, con una turnazione nel servizio,
è una sciocchezza
. Ridurrebbe la politica alla stregua di una "Corrida", dilettanti allo sbaraglio.
Riguardo, invece, le altre cose che ha comunicato, personalmente
non vi ho trovato molto di sbagliato
. Non vi vedo nulla da criticare politicamente. Però, allo stesso tempo, concordo sul fatto che Grillo
non è molto corretto
quando non risponde alle domande che gli vengono poste, preferendo così andare avanti nel
suo monologo
. Conosco un altro che fa lo stesso…ma ha molti più poteri del suddetto.
Sono convinto che
Grillo è uno di quelli che non vorrebbe mai vincere le battaglie che finge di fare
, il suo gioco è combattere senza cercare davvero risultati, altrimenti dopo dovrebbe fare il politico sul serio e probabilmente non sarebbe nemmeno in grado di farlo.
Gli piace fare la parte del lottatore incazzato, ma non vorrebbe mai vincere.
Insomma, continua la sceneggiata.
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