Dalla Cronaca: “I maggiorenti del Centrodestra sono stati convocati a Palazzo Grazioli, in casa del Cavaliere, per decidere le nomine Rai... La riunione è durata tre ore. All'uscita qualcuno dei partecipanti - rendendosi conto dell'enormità della cosa - ha sostenuto che "si è parlato prevalentemente di Abruzzo". Spudorati fino all’insulto, alla presa per il culo palese, sfacciata. Maroni e Roberto, il responsabile delle Politiche europee Andrea Ronchi, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Paolo Bonaiuti, quello alle Comunicazioni Paolo Romani, il sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher, e il quadrumvirato dei capigruppo Pdl di Camera e Senato, Cicchitto, Bocchino, Gasparri e Quagliariello i convocati dal Cavaliere. Queste le nomine decise (o quasi) Mimum al Tg1, Belpietro al Tg5, Orfeo al Tg2. E le due signore del Tg1 e del Tg2, “inviate speciali al seguito del Berlusca” (e scelta da lui medesimo…) seconda rete sarebbe Susanna Petruni e Ida Colucci sono in corsa addirittura per guidare la Seconda Rete. In alternativa potrebbero approdare alle vice direzione di Tg1 e Tg2. Per evidenti meriti professionali, ovvio… Da quest’ennesimo vertice nella magione del Cavaliere (ormai una necessita: come è noto odia le lunghe è improduttive sedute parlamentari…) nasce MediaRai e “la rana (altro che Santoro, caro ex craxiano Bonaiuti”) del conflitto d’interessi si gonfia ben oltre le fattezze d’un toro”…. Chissà se c’è qualcuno in giro armato di spillo, che lo faccia scoppiare… Ecco a voi (a noi!) il REGIME, signori del Pd e affini. Cos’altro dobbiamo attenderci, e sopportare, dalla “dittatura MediaRai” dopo questo ennesimo, potente pernacchio sparato dal Cavaliere contro le Istituzioni, la Legge, la Democrazia, l’Opposizione, la decenza? Sapremo dire e, soprattutto, fare per contestare e contrastare quest’indecente operazione che va ben oltre i peggiori riti della Prima Repubblica? Spero, chiedo, pretendo che il Partito democratico rifiuti questa logica aberrante e “proprietaria” e respinga qualsiasi mellifluo tentativo “lettiano” di rendersi complice di atti e iniziative che ci renderebbero complici di questi “ladri di democrazia” (per una volta va bene anche una citazione pannelliana).