La Corte Costituzionale ha bocciato i ricorsi di Camera e Senato che sollevavano un conflitto di attribuzione tra poteri dello stato in merito al caso di Eluana Englaro. I ricorsi, promossi dal Presidente del Senato Renato Schifani, chiedevano l'annullamento delle sentenze che autorizzano l'interruzione del trattamento che tiene in vita la ragazza.
I fondamentalisti cattolici si erano mossi dopo il pesante intervento di Monsignor Rino Fisichella: "Spero in un ricorso presso una corte superiore al fine di ragionare con maggiore serenità e meno emotività". Così la maggioranza di centrodestra ha pensato bene di cavalcare la tigre, inventandosi una presunta invasione della Cassazione nella sfera del potere legislativo: una paradossale quanto vergognosa ammissione di colpa per non aver legiferato sulla materia.
La bocciatura dei ricorsi è una buona notizia per il padre di Eluana e per quanti hanno appoggiato la sua battaglia, è pessima per i vari teocon che li hanno votati. Ma non è una buona notizia nemmeno per i teodem che hanno costretto il PD a non partecipare alla votazione. Binetti e soci hanno fatto fare una pessima figura al partito di Veltroni che è apparso, come minimo, incapace di scegliere.
La strada che devono percorrere Beppino e Eluana Englaro è ancora lunga e irta di ostacoli. Ma oggi c'è una speranza in più, che deriva dalla conferma che l'Italia è ancora uno stato di diritto.
La foto di Beppino Englaro è pubblicata on line da Repubblica.it