contributo inviato da
pietro_d il
4 ottobre 2008

In questi giorni sono state raccolte (e consegnate) le firme per le candidature alle primarie dei Giovani Democratici.
Tutto
il percorso è stato abbastanza oscuro, fra moduli fantasma, manifesto
d'intenti ufficializzato negli ultimi giorni e casini vari e sopratutto
scarsa comunicazione (ma non si fanno le primarie per avere il massino
seguito possibile?). Primarie che sin dall'inizio sono sembrate di
facciata, visto che da più parti già si indica il vincitore.
Ma
veniamo a me. Di queste primarie non ne penso un gran bene. Credo che
di una giovanile così gerarchizzata non ci sia molto bisogno. Chi
proviene da Sg (come me) o dai GdM
lo sa bene. Le giovanili funzionano bene, ma solo nei livelli più
bassi, quelli delle sezioni e dei circoli, oltre sono soltanto dei
piccoli potentati dove piccoli burocrati cercano di "arrivare". Ho
fatto parte di due sezioni della Sg in due provincie diverse (Castellaneta (TA) e sez. Universitaria Milano specificatamente quella del Politecnico),
e in entrambe le occasioni ho notato l'assenza del lavoro di
coordinamento che dovrebbe avere una federazione provinciale (in realtà
ho visto l'assenza delle stesse) fra le varie sezioni, ma allo stesso
tempo non ho mai capito cosa facessero a Roma (caso strano il più probabile segretario nazionale sarà proprio il vecchio segretario della Sg).
In
molti affermano che la giovanile è necessaria per evitare che i giovani
abbiano un trauma con la politica degli adulti e che una giovanile (più
o meno separata dal partito) serve per avere una maggiore forza
contrattuale con il Partito.
Se l'obiettivo è quello di rendere meno
traumatico l'incontro dei giovani con la politica, non è meglio una
struttura "orizzontale" più snella con presenza di giovanili solo su
base di circolo? Se invece l'obiettivo è quello di essere più
"autorevoli" rispetto ai grandi non è più credibile confrontarsi
direttamente con gli adulti nel Partito senza alcuna riserva indiana?
Non è che invece i nostri ggiovani vogliono essere pari-pari ai
"vecchi" con una loro struttura parallela e con posti di potere (molti
dei quali con stipendi)?
Le miei idee maturate dall'esperienza che
nasce dalla mia prima tessera Sg ('99) dice questo. Gli "adulti" ci
hanno sempre ascoltato senza alcun apparato e a chi si avvicinava alla
politica non importava nulla di avere un segretario nazionale, ma
voleva discutere anche direttamente con i più "grandi".
Difficilmente
andrò a votare per queste primarie, sia perché non condivido l'utilità
della giovanile, sia perchè mi sembrano già decise dall'apparato (e non
voglio fare da comparsa), ma se proprio dovrei farlo darei sicuramente
una mano a quegli outsider che in questi giorni stanno lottando contro
i mulini a vento.
Qualche link d'interesse per saperne di più:
Dario Marini candidato alla segreteria nazionale di area "ulivista"
Giulia Innocenzi candidata alla segreteria nazionale di area "radicale"
PdPoli i ragazzi del Politecnico di Milano candidati alle varie assembleil post originale lo trovi su:
http://pietrodambrosio.blogspot.com
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